Robespierre, La liberté ou la mort!
Par Raze • 7 Décembre 2018 • 1 330 Mots (6 Pages) • 657 Vues
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Fu` eletto deputato della Convenzione. I massacri di settembre nuocevarano alla sua reputazione, benchè non fosse responsabile. Combatteva i “Girondins” che erano secondo lui borghesi egoisti, privilegiati per ricchezza ed educazione, e nemici del popolo e soprattutto del popolo di Parigi. Questa dialettica dei poveri e dei ricchi gli sembrava tuttavia troppo semplice e ingannevole. Il criterio della virtu` e de credo nell’essere supremo non poteva condurre all’accettazione degli ateisti corrotti e corruttivi, anche se eranno “Montagnards”.
Al contrario degli altri rivoluzionari, Robespierre non pensava che era importante dare un ruolo fondamentale all’economia. La Francia aveva sufficienti ricchezze. Dunque era solo indispensabile eliminare l’egoismo e la speculazione, allo scoppo che a ognuno fosse assicurato il necessario. Robespierre rifiutava l’interventoe, la tassazione e il controllo reclamati per i “sans-culottes”. Secondo l’Incorruttibile, il popolo aveva sempre ragione ma poteva essere imbrogliato. Finalmente possiamo dire che il prestigio di Robespierre era piu` brillante che solido e piu sicuro nel combattimento contro i nemici comuni che nell’edificazione di una nuova Francia.
- Dittatore o membre contestato del Comité de salut public?
Il 26 luglio 1793, Robespierre entrava nel Comité de salut public. Era veramente il punto culminante della sua carriera. Ma la congiuntura interna e esterna era disastrosa. I nemici coronati di successo. E i rivoluzionari eranno divisi. Quindi il Comité de salut public organizzo` un’implacabile lotta contro i nemici dichiarati, ma doveva barcamenarsi tra le diverse tendenze di rivoluzionari per evitare le rotture. Sotto la pressione dei rivoluzionari, Robespierre scese spesso a compromessi: le leggi contro i monopoli, la mobilitare delle masse, l’armata rivoluzionaria di Parigi. Volle anche arginare la scristianizzazione. Ottenne l’installazione di un governo d’eccezione: era il Terrore. Se non era l’unico responsabile, era convinto della sua necessita`. Non lo utilizzo´, benchè molti dissero che era un dittatore. Era la verita?
Non ha mai istituito una magistratura che sfavorisse i poveri. A proposito, Robespierre non l’ha mai domandata. Era membro di un comitato potente ma sostenato solo per Couthon e Saint-Just. Gli altri membri non approvavano la sua politica. Inoltre, il Comitato dipendeva della Convenzione. E Robespierre non era sempre sicuro di ottenere la maggiorenza. Ma aveva un prestigio immenso e molti amici dai democratici agli giacobini, alle“sans-culottes” di Parigi e provincia. Teneva un discorso di dittatore sicuro di rappresentare la verità. “Siamo”, diceva, “intransigenti come la verità, inflessibili, uniformi, pressappoco insopportabili come i principi.”[1] Era profondamente convinto della giustezza delle sue vedute. Quelli che non avevano le stesse idee erano traditori della causa del popolo e dovevano essere eliminati.
- La caduta :
Il Terrore non era l’opera del solo Robespierre. Grazie ai insuccessi dei nemici interni ed esterni al governo Robespierre credeva di potere iniziare l’edificazione di una società nuova, cioè una società basata sui principi e de facto leggitima e definitiva. Annunciava la libertà, il benessere, la crescità del commercio e dei arti, la cancellazione definitiva della eccessiva ricchezza e della corruzione, insomma il progresso generale. Tutto doveva avvenire attraverso l’efficacia di istituzioni nuove. Tale cambiamento sarebbe avvenuto sotto l’egida del’essere supremo.
Robespierre non capiva che le vittorie dell’armata non giustificavano piu il Terrore. Non vedeva neanche la crescita dell’inquietudine di quelli che si sentivano minacciati. Il 28 luglio 1794 fu ghigliottinato.
Per concludere, possiamo dire che la fine di Robespierre sottolinea la complessità del’uomo, la mancanza di contatti con il popolo che amava piu di quanto non lo frequentasse, le sue esitazioni e i suoi scrupoli nell’azione che contrastavano con la sua risoluzione per difendere i principi della legislazione e della giustizia rivoluzionaria. La sua fiducia, la sua sincerita`, la sua incorruttibilità non furono sufficienti per finire l’opera cominciata cinque anni prima. Quest’opera mancava di fondamenti economici e di coscienza storica, ma Robespierre le aveva dato un significato morale e culturale.
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