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Livre monologue.

Par   •  12 Juin 2018  •  972 Mots (4 Pages)  •  488 Vues

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certamente, abbandonati dai migranti.

scoprono alora i concetti che guideranno questa storia: l'immigrazione, il mare, il passaggio tra questi due mondi (barca navetta), ma soprattutto la musica (annunciato dal sala da ballo e pianoforte)

Decide di chiamare Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento. Novecento perché ha trovato il primo anno di questo secolo.

Purtroppo, il marinaio è morto quando il ragazzo era appena otto anni.

Mesto e cacciato da l'equipaggio dello piroscafo per dare alle autorità, si nasconde e poi ha scoperto la musica (jazz) sul piano della nave e divenne rapidamente un virtuoso

diventato il pianista su questa barca che non cadrà mai, è diventato un ingranaggio delle questo barca

Novecento che la fama non interessa, è il più grande pianista del mondo senza lasciare il suo "mare". fa una strana e bella musica, con la quale ha entusiasmato i passeggeri cuore. Si legherà una forte amicizia con Tim Tooney trombettista nell'orchestra e sarà anche sfidare Jelly Roll Morton, inventore del jazz.

Poi venne la guerra, ma Novecento ha continuato a vivere con la barca

Poi, quando la guerra è finita e la barca è una carcassa

Qualcuno decide di distruggere questa nave, è la decisione di DISTRUGGERE tutto l'universo da Novecento che ci vuole senza sapere

Alessandro Baricco ci imbarchiamo in Virginia dalle sue note scrittura familiare cosparsi con umorismo : « Il envoya un blues à faire pleurer un mécano allemand, tu aurais dit qu'il y avait tout le coton de tous les nègres du monde là-dedans, et que lui, il était en train de le ramasser, avec ces notes-là. Un truc à y laisser son âme. »

pur mantenendo un ritmo e poesia che rende il fascino del lavoro

Novecento rimane un marine banale, ereditando la franchezza del suo padre adottivo « Mais Danny avait une réponse qui ne faisait pas un pli : "Au cul la loi", il disait. On ne peut plus vraiment discuter, à partir de là. »

Non volendo scendere dallo suo piroscafo amore (il suo mondo) per il mare, ma anche dalla paura dell'ignoto« La terre, c'est un bateau trop grand pour moi […] Une musique que je ne sais pas jouer. »

Non sopporta l'idea di non controllare il suo destino e per questo non vuole scendere la nave, perché, a terra, le infinite possibilità opprime

Egli è comodo nel suo microcosmo, perché controlla tutto (come quando la musica di controllo quando suona il pianoforte)

Il personaggio è mai visto dal di dentro, che è perche il suo mistero rimane pieno

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