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Fascismo

Par   •  29 Octobre 2017  •  1 734 Mots (7 Pages)  •  339 Vues

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In fine, nella societa fascista, l’individuo sparisce : "Per il fascismo la società è fine e l'individuo è mezzo, e tutta la vita della società consiste nell'assumere l'individuo come strumento dei fini sociali" (Alfredo Rocco, giurista fascista). L'individuo deve raggiungere il suo benessere, non come interesse esclusivo del singolo, ma come convergenza tra l'interesse del singolo e l'interesse della società.

- La politica economica del fascismo

Nel 1927 fu approvata la Carta del lavoro, con cui il Fascismo delineava i principi dell’ordinamento corporativo. Il documento consisteva in 30 dichiarazioni con cui si stabilivano norme generali in materia di contratti collettivi, salari, assistenza e previdenza sociale. L’obiettivo era quello di organizzare il mondo del lavoro in Corporazioni, cioè associazioni di settore ; in realtà, la tendenza era quella di sottoporre il mondo proruttivo al controllo del regime. Lo Stato fascista crea un ministero delle corporazioni e dei sindacati : la politica interviene direttamente nel mondo del lavoro.

Nei primi anni del regime, l’economia riusci a trovare nuovi impulsi. Mussolini lancia i "grandi lavori", una successione di lavori pubblici nel territorio italiano, nell'obbiettivo principale di ridinamizzare l'economia, impiegando molti disoccupati per la costruzione. Molte strade, autostrade sono state costruite, le vie di communicazione sono state ammodernate.

Il governo sostiene lo sviluppo della grande industria (Fiat, Montecatini...).

Mussolini, preoccupato dal fenomeno inflazionistico, cerca di frenarlo. Tenta di riequilibrare la bilancia dei pagamenti con l'aumento della produzione interna. Era il grano per il quale l'approvvigionamente dell'Italia dipendava in gran parte dall'estero. Nel 1925, Mussolini proclama allora la "Battaglia del Grano", con l'obbiettivo di aumentare la produzione nazionale di cereali, fattore di prestigio e dimostrazione dell' indipendenza della nazione. Questa "battaglia" prevedeva anche l'aumento delle superficie coltivate ( obbiettivo compiuto grazie ai grandi lavori di bonifica delle zone paludosi) e l'utilizzo di techniche più avanzate ( mecanizzazione).Grazie alla "Battaglia del Grano", la produzione cerealicola è aumentata da 50 percento e le importazioni sono state ridotte di un terzo. Inoltre, durante la crisi economica degli anni trenta, è lo Stato che fissa il valore della moneta affinché gli Italiani possano conservare il loro potere d’acquisto.

A partire degli anni trenta, il sistema di autarchia viene instaurato in Italia per favorire l’economia nazionale. L'autosufficienza è stata raggiunta nel 1933. Questi lavori hanno anche contribuito a dare dell'Italia l'immagine di uno Stato moderno, bene equipaggiato, potente nel settore industriale... sempre in uno scopo di propaganda.

Per Mussolini si deve combattere la mafia per ragioni politiche, non si puo tolerare un altro sistema politico sul territorio italiano all’epoca fascista. Inoltre, la mafia controlla l’economia del Sud e la proprietà delle terre. Dal punto di vista sociale, la mafia impedisce la diffuzione dell’ideale fascista. Mussolini mandò un prefetto, Cesare Mori, per combattere i mafiosi e mandarli in esilio.

- La politica estera del fascismo

Nel 1935, l’esercito italiano partì alla conquista dell’Etiopia. Mussolini cercò di ritrovare la gloria passata dell’impero romano. Volle per l’Italia un “posto al sole nel quadro colonialista mondiale. Mussolini mandò un reparto di 250 000 uomini per conquisatre l’Etiopia. Per l’Italia, si tratta di un nuovo tipo di guerre : la guerra lampo con l’uso di un esercito moderno (carri armati, cannoni, mitre, bombardamenti) per impadronirsi rapidamente del territorio. In maggio 1936, il Duce annunciò la nascita dell’impero italiano e la proclamazione a imperatore di Vittorio Emanuele III. Davanti alla protesta del negus Hailé Selassié (legitimo re d’Etiopia) che voleva l’intervento della Società delle Nazioni, la SDN decise di praticare una politica di isolamento dell’Italia. Di fatti, nessuno volle mettere da parte l’Italia che rappresentava une minaccia per la pace mondiale.

Nel 1936, Mussolini ed Hitler si alleano e firmano un patto di amicizia “l’asse Roma-Berlino”. Inoltre l’Italia interviene a fianco dei nazisti tedeschi nella guerre civile spagnola, in appoggio ai franchisti contro la repubblica. SI posero cosi le basi per un’alleanza fra Mussolini ed Hitler che, nell’arco di pochi anni avrebbe portato i due paesi alla geurra Mondiale. Una conseguenza tragica di quest’alleanza fu, nel 1938, l’emanazione di leggi razziali antisemite che, in sostanza proclamavano l’esistenza di una “pura razza italiana” d’origine ariana e gli ebrei furono privati, in quanto “razza inferiore”, di tutti i fondamentali diritti civili e politici e costretti all’esilio o all’emigrazione.

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