PICCOLA GUIDA ALLA BIBBIA
Par Junecooper • 6 Mai 2018 • 6 450 Mots (26 Pages) • 420 Vues
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Poi, volendo, abbiamo gli APOCRIFI (nascosti), poiché la Chiesa non li accetta come ispirati, anche se alcuni padri lo fanno. I libri protocanonici corrispondono a quelli riconosciuti dagli ebrei, gli altri no.
Tutte queste opere hanno caratteri comuni e sono spesso prive di dati riguardanti il loro autore e la loro formazione.
LA FORMAZIONE DEI LIBRI BIBLICI
La maggior parte degli scritti contenuti nella Bibbia sono frutti di numerosi passaggi: tradizione orale, trascrizioni in piccole unità autonome, prime collezioni, formazioni di raccolte più grandi, redazione finale.
Di solito, il termine per ogni libro si suppone sia giunto con la messa per iscritto, ma non si può escludere che la tradizione orale e quella scritta siano andate di pari passo per anni, influenzandosi a vicenda.
Ogni libro è poi dovuto entrare a far parte di un determinato canone, stabilito per creare un complesso letterario fisso e riconoscibile, ma anche quest’ultima tappa è fluida.
Ovviamente, l’incertezza della formazione dei libri biblici rende difficile stabilire anche quando essi siano stati pubblicati.
LE SCRITTURE EBRAICHE E LA LETTERATURA GIUDAICA
Per gli ebrei la formazione dei libri biblici va dagli inizi fino alla distruzione di Gerusalemme da parte dei romani e questo periodo viene diviso in 2 momenti: quello precedente l’esilio e quello successivo l’esilio.
LE SCRITTURE CRISTIANE
I primi scritti cristiani sono le 7 lettere sicuramente scritte da Paolo.
Poco dopo arriva il vangelo di Marco (il più antico di tutti), fonte degli altri due sinottici (Matteo e Luca).
Tutto il resto della letteratura cristiana è stato composto dopo la caduta di Gerusalemme: in ordine, vengono creati gli altri due Vangeli (Matteo e Luca), poi gli Atti degli apostoli, gli scritti di Giovanni (Vangelo, Lettere, Apocalisse), altre lettere di Paolo, le lettere anonime e altre.
Alla fine del I secolo fioriva la letteratura apocrifa.
LE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE
- LA “GENIZAH” DEL CAIRO = una sorta di ripostiglio della sinagoga, dove si riponevano i manoscritti della Legge ormai inutilizzabili per l’usura.
Nel 1896 fu scoperta la genizah della sinagoga del Vecchio Cairo che in passato fu una chiesa cristiana. Furono ritrovati manoscritti risalenti all’VIII secolo, comprendenti frammenti del Siracide e del Documento di Damasco, materiale essenziale per ricostruire la storia della trasmissione del testo ebraico.
- ELEFANTINA = è un’isola nel Nilo, dove furono ritrovati numerosi papiri e cocci con scritte importanti per la storia e le radici ebraiche: narravano le abitudini, l’organizzazione, la legge e le istituzioni della colonia giudaica di Elefantina dal 663 a.C. fino (pare) al 404/398 a.C. La scoperta di questi cocci scritti avvenne agli inizi del ‘900.
- DOCUMENTI DEL MAR MORTO = nel 1947, nella località di Qumran (Nord del Mar Morto), vengono ritrovati numerosi manoscritti e alcuni insediamenti distrutti con la conquista romana di Gerusalemme (70 d.C.). Tra i documenti ritrovati vi è il famoso Documento di Damasco.
IL CANONE BIBLICO
DIASPORA = dispersione del popolo ebraico
La formazione del Canone delle Sacre Scritture ha radici molto antiche, ma l’elenco dei libri canonici è stato fornito solo in tempi recenti. Sono stati considerati tali poiché contenenti particolari “verità”, “regole di fede” rispetto ad altri. Per avere una chiara e corretta lettura della Bibbia non si possono scindere l’AT e il NT, vanno letti uno in relazione all’altro, poiché uno è il compimento dell’altro.
La Bibbia non è un fenomeno letterario isolato, ma è parte di un movimento religioso e culturale che si è espresso in varie forme letterarie.
3)Le lingue della Bibbia (integra)
La lingua è un sistema convenzionale di segni elaborato da un gruppo sociale in vista della comunicazione; allo stesso tempo è un modello interpretativo del reale (esprime le caratteristiche del popolo che la parla).
Nonostante ogni lingua sia unica al mondo, esse possono comunicare tra loro e la Bibbia ne è un esempio: è una collezione di libri scritti in 3 lingue diverse (ebraico, aramaico e greco):
- ebraico = i libri dell’AT ad eccezione di pochi brani
- greco = tutti i deuterocanonici (molti sono stati scritti in ebraico e poi tradotti in greco) e il NT
- aramaico = alcuni brani e alcune traduzioni antiche della Bibbia dall’ebraico
LA LINGUA EBRAICA
Chiamata anche “lingua di Canaan” o “lingua di Giuda”.
L’ebraico appartiene originalmente al gruppo nord-occidentale delle lingue “semitiche”.
I libri a noi pervenuti risalgono a un periodo ampio, che va dal X secolo a.C. fino a prima dell’era volgare: è normale, quindi, ritenere che in essa esistano stratificazione diverse, che risentono di varianti dialettali o di influssi provenienti da lingue affini.
Dopo l’esilio l’ebraico, come lingua parlata, è stato soppiantato dall’aramaico, ma non è diventato una lingua morta poiché utilizzato nella liturgia sinagogale. Nel contempo ha formato il suo alfabeto, detto “quadrato”, ancora oggi in uso.
L’ARAMAICO
Idioma spesso affiancato alle traduzioni ebraiche della Bibbia, ma sempre in modo marginale. Questa lingua è importante perché è la prima, insieme al greco, nella quale la Bibbia è stata tradotta. A Qumran sono stati trovati anche frammenti di traduzioni bibliche in aramaico (“targum” in aramaico significa traduzione).
È di origine aramaica l’attuale alfabeto ebraico in uso.
IL GRECO BIBLICO
Con l’arrivo di Alessandro Magno nel IV secolo, viene imposta la lingua e la cultura greca a tutti i territori da lui conquistati e controllati nella Mezzaluna fertile. È questa una delle prime lingue in cui viene tradotta la Bibbia, in cui sono stati composti alcuni deuterocanonici
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